Onestà, disonestà e valore nelle relazioni
Anche se nella maggior parte dei casi non sono disposte ad ammetterlo, molte persone credono che essere disonesti convenga: sembra uno stratagemma utile per ottenere di più dando di meno. Partendo da questo assunto, le persone adottano la disonestà, pur non approvandola. La disonestà ha una caratteristica, per funzionare deve rimanere nascosta.
Ci sono molti modi per fare finta di essere onesti. Ci sono molti comportamenti che sembrano adeguati, ma nascondono intenzioni egoistiche, come un mercenario che sfrutta gli altri.
Nascondere e camuffare la disonestà è un mestiere molto raffinato perché è stato sviluppato nell’arco di molti secoli. Per via di questo “perfezionamento” l’inganno funziona molto spesso, possiamo dire quasi sempre.
Tuttavia questo vantaggio è solo parziale e il successo è temporaneo.
L’onestà infatti ha due amici fidati, il tempo e le promesse. Il trascorrere del tempo fa emergere la verità: le vere intenzioni, i veri bisogni, i veri obiettivi.
Nel tempo le promesse fatte vengono esaudite o deluse, smascherando la persona che ha mentito.
L’onestà come molte qualità umane – l’amicizia, la lealtà, la positività, la generosità, la collaborazione, l’avere dei fini comuni – crea uno straordinario beneficio: essere in relazione, essere insieme con fiducia.
In un contatto autentico tra due persone è pressoché impossibile che il loro ponte che le unisce non veicoli promesse tacite, implicite e dichiarate. Il tempo rivela la fondatezza delle promesse. I risultati non si possono mascherare: o ci sono o non ci sono!
La promessa del disonesto serve solo per entrare il contatto intimo con l’altro e ottenere la sua fiducia per accedere alle sue risorse. In questo caso il vero fine nella relazione è nascosto mentre viene palesato un falso scopo che aiuta ad agire con l’inganno. Il tempo rivela il vero fine che una volta ottenuto fa decadere le promesse iniziali. Questo evento rivela che il rapporto umano non è stato fine a se stesso, bensì è stato usato come uno strumento per ottenere qualcos’altro.
Per questa ragione il disonesto, che intuisce questa dinamica a scadenza temporale, tergiversa e rimane ambiguo o vago evitando di definire in modo preciso le sue promesse e il suo fine nella relazione.
Più una relazione è definita ovvero maggiormente entrambi comunicano che cosa desiderano realizzare insieme, più è facile vedere la coerenza con lo scopo dichiarato. Questa chiarezza e onestà conferisce valore alla relazione che diventa per entrambi molto importante.
Se esistono tanti modi per essere disonesti ne esiste uno solo per essere onesti. “Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.” dice a ragione un proverbio arabo.
L’onesto come il disonesto, entrambi, non sono privi di dubbi, di tremori, di errori, di dati errati, di un certo grado di egoismo e di ignoranza. Tutto ciò li mette in crisi quando si trovano di fronte a quello che appare loro ignoto o difficile.
A differenza del disonesto però l’onesto nel ponte della relazione mette sempre la persona al centro della relazione e ad essa ritorna sempre dopo ogni alterazione o errore.
L’onestà di una persona dichiara e palesa un codice etico autentico frutto della consapevolezza dei valori che ordinano il suo comportamento. L’onesto sa rimanere aderente a se stesso. Non cambia la sua posizione nella relazione con gli altri, a prescindere dalla realtà esterna che può ostacolarlo o contraddirlo.
Non trova niente di maggior convenienza della persona e finisce per mettere sempre la persona al centro della sua convenienza.
L’onesto è – e rimane – coerente ai suoi valori anche quando la relazione sembra non essere conveniente. L’onestà abbatte le distanze e crea il modo ottimale di stare vicini. In una relazione di alta qualità, l’onestà rende capaci di essere intimi rimanendo liberi da interessi o guadagni condizionanti.
Un giorno chiesero al grande matematico arabo Al-Khawarizmi il suo punto di vista sul valore dell’essere umano ed egli, dopo breve riflessione, rispose così: “Se ha etica, allora il valore dell’essere umano è 1. Se in più è intelligente, aggiungerei uno zero e il suo valore sarà 10. Se è ricco aggiungerei un’altro zero e il suo valore sarà 100. Se, oltre a tutto ciò, è una bella persona, aggiungerei un altro zero e il suo valore sarà 1000. Però se perde l’uno, che corrisponde all’Etica, perderà tutto il suo valore perché gli rimarranno solo gli zeri”.
Partendo dal pensiero del saggio matematico che traduce il valore umano in numeri, desidero ampliare la sua logica e aggiungere un altro semplice zero a colui che saprà instaurare relazioni di alta qualità. Il suo valore diventa così 10.000 e le sue esperienze di crescita assumono un sapore speciale: meritano veramente di essere vissute.
Quando un rapporto umano è ricco di etica, onestà, lealtà, allora è di immenso valore. Qualora queste qualità manchino, anche il rapporto decade e perde significato. Ogni giorno, ogni persona ha infinte possibilità di arricchire il proprio numero 1, la propria etica, per dare valore a tutti gli zeri che seguono. Altrettanto illimitate sono le nostre opportunità per dare valore alle relazioni che abbiamo con gli altri.
La ricerca Scienze delle Abilità Umane del Centro Studi Podresca sta affrontando lo sviluppo di un’area inedita che sarà pubblicata nel libro “Strumenti per una relazione di alta qualità”. Dopo aver appurato che la qualità della vita è correlata alla qualità delle relazioni, è tempo di investire per sviluppare le abilità di interagire in modo efficace e appagante con gli altri. Il libro presenta strumenti validissimi per ottenere il valore 1000 in ogni persona e per spingersi oltre, evolvere e introdurre un upgrade degno di nota.