L’Albero Nodoso e il Giardiniere nel suo giardino.
Ho scelto questo scambio epistolare, un amico che mi scrive e io che gli rispondo, come dinamica tipica di questo momento critico e farne un esempio di studio, con l’auguro di risultare utile a molti di voi. Tutti noi, in un modo o nell’altro siamo lambiti dalle stesse problematiche. Le risposte possono essere molto diverse, ma ci sono anche errori e direzioni comuni da non seguire e scelte importanti da fare per crescere ancora e rispettare non solo la verità oggettiva e soggettiva ma anche quella soggettivamente assoluta di ognuno. Senza la pretesa di avere le risposte in tasca, ecco un’ipotesi di come attraversare la crisi. Questa ipotesi risulterà particolarmente utile e interessante per le persone della terza e soprattutto della quarta età.
Caro Amico,
sto vivendo una profonda crisi personale e una grande preoccupazione per i miei figli. Questa mia posizione ha tante implicazioni e comporta, e ancor più comporterà in un futuro prossimo, molte rinunce e scelte impegnative. Inoltre tutto il lavoro compiuto su me stesso e la conseguente consapevolezza conquistata, non mi fanno prevedere niente di buono, almeno non a breve termine.
Stare di fronte a limitazioni sempre più stringenti e nello stesso tempo assistere, in tutta la sua sconvolgente verità, all’evoluzione del disegno che si sta compiendo, con la complicità di molti e la paura dei più, mi è in certi momenti quasi insostenibile.
Mi chiedo come può la maggior parte delle persone non rendersi conto di quello che sta accadendo: non si pone domande, non si documenta, non ha dubbi, non coglie la discutibile validità e l’anticostituzionalità delle restrizioni che ci vengono imposte. Cosa ancor più grave poi, non intravede dietro questo presente così nuvoloso, le tenebre che ci attendono.
Mi sarebbe di grande conforto conoscere il tuo punto di vista sia sulla mia realtà personale che su quella molto più ampia che stiamo vivendo . Mi sembra di essere solo io sentire questa condizione di difficoltà e a cogliere, purtroppo, in questo modo il presente e prevedere un certo tipo di futuro! Avrei tanto bisogno di conoscere con il tuo aiuto quale posizione assumere per fare le scelte più adeguate, vista la mia età e la mia realtà.
Ti ringrazio per avermi accolto e per la tua disponibilità. Con amore e rispetto.
Caro amico grazie per la tua condivisione, ti ho compreso e accolto.
Mi dispiace molto per il momento di difficoltà che attraversi e ti
sostengo a uscire nel modo migliore e nel tempo più breve.
Viviamo tutti un periodo molto impegnativo che provoca effetti negativi
ed è fondamentale continuare a tenere una rotta giusta. Siamo dentro a quello che possiamo definire una grande crisi, un evento epocale. In questi casi nessuno viene risparmiato. E,… stanne certo che se ne rendono conto, eccome. Vivono sulla loro pelle esattamente quello che stai vivendo tu. Tuttavia ti stupisci che non reagiscono o semplicemente non rispondono allo tuo stesso modo. Si, è vero, ognuno risponde in modo diverso alle situazioni di crisi e ritengo, a mio modesto parere, che ne hanno tutto il diritto e la dignità di farlo. Ognuno tenta di sopravvivere al meglio, ad andare avanti come sa e come ritiene opportuno. Anche se la loro risposta risulta essere molto diversa dalla nostra o addirittura incomprensibile, meritano sempre il rispetto, quella che deriva dalla libertà di scelta che è implicita in ognuno di loro. Inoltre va rispettata la loro intelligenza. Non sappiamo il retroscena e le ragioni per cui sono spinti a rispondere nel modo che hanno scelto di rispondere. Infine, nessuno sa tutto, solo tutti sanno tutto.
Come accade a chi si trova dentro ad una barca o viaggia dentro a un treno, per le leggi naturali che governano il moto, qualsiasi cosa uno faccia, non cambierà la direzione della barca o del treno su cui viaggia. Il singolo può fare delle scelte ma non governare il moto collettivo. Le dinamiche sociali seguono uno sviluppo proprio e non considerano le posizioni dei singoli che vengono travolti come ciottoli su una spiaggia da un’onda. L’onda non considera il ciottolo e il ciottolo non ha la facoltà di fermare l’onda.
Possiamo prendere Albert Einstein ad esempio per approfondire questa riflessione. Persona molto intelligente e geniale, (lui ciottolo) pur riconoscendo alla fine degli anni trenta verso cosa andava incontro la società che si stava militarizzando e preparando al conflitto, non potè fermare la seconda guerra mondiale (l’onda). Poteva scegliere tra diventare un nemico della società e combatterla, essere contro la sua comunità di appartenenza oppure, essendo ebreo in Germania, finire nei campi di concentramento e subire la situazione. Subire o combattere? Questo è un primo livello evolutivo. Esiste una alternativa al meccanismo primitivo di “attacco o fuga” ? Esiste un livello evolutivo diverso? Penso che possiamo prendere esempio ancora propio da Einstein: Tra il combattere e il subire egli scelse di seguire la sua vocazione di scienziato e di dedicarsi a costruire con la sua “Teoria della Relatività” un nuovo paradigma per l’umanità che sarebbe venuta. Se una persona non possiede una sua autentica e forte finalità apportatrice di senso e valore per cui vivere, inesorabilmente finisce nella “barca” o su quel “treno” evolutivo ove, subire o combattere la situazione, è l’unica alternativa. Trova come A. Einstein i tuoi valori, cosa è importante per te, trova i tuoi fini e le tue dominati, che cosa vuoi realizzare nella tua vita. Soprattutto trova delle relazioni di qualità e di valore. Dedicati con impegno e intensità a questi valori, fini e relazioni.
Nei momenti di crisi lo spazio esistenziale sicuro si riduce e per mantenerlo tale (difenderlo) è necessario fare un passo indietro e verso l’interno. Un esempio emblematico sono le Polis, o città stato della nostra storia antica o medioevale. Se l’insediamento era minacciato da nemici o invasori la popolazione si ritirava dentro alla mura interna, l’acropoli per intenderci. Qual’è la tua acropoli? Certamente le tue relazioni importanti. Poi ci sono i tuoi valori che sappiano tradursi nel tuo asse del miglioramento. I bastioni della tua cittadella interna sono eretti dalla tua motivazione che muove il tuo comportamento e infine l’acropoli più intima alta, sicura e inviolabile, dentro alla quale nessun nemico può entrare, è la tua individualità consapevole capace di trascendere qualità, forme, tempo e significati. Inoltre se questa aderenza e radicamento nell’Essere matura una piattaforma condivisa, ovvero una rete di relazioni tra individui consapevoli, maturerai la condizione più alta e più sicura nell’affrontare tutte le vicende della vita, incluse quelle più controverse e difficili.
Se possiedi relazioni fondate solo tra corpi o tra menti diversamente strutturate allora è inevitabile essere fortemente influenzati dalle loro impressioni tipiche.
Lo stato in cui ti trovi è come uno spazio, come esiste lo spazio in cui si trova il tuo corpo, esiste lo spazio in cui si trova la tua mente. Questo spazio in questo momento non è buono per te, ti fa soffrire, non ti aiuta ad esprimerti e ti introduce il dilemma: “subire o combattere”? Questo tuo spazio interiore è inquinato dalle impressioni degli altri, provenienti dalla dimensione collettiva. Non è diverso dalla situazione che si sperimenta nell’Intensivo sull’essere consapevole quando pur stando bene si incontrano altri che hanno sonno o sentono vari disagi perché sono in crisi lungo il loro percorso di integrare i propri irrisolti. Entrando in relazione con loro, si viene lambiti da queste impressioni e stiamo male perché siamo immersi nello stesso spazio e condividiamo le stesse impressioni, un po come respirare la stessa aria degli altri condividendo i miasmi di qualcuno. Ebbene si, la mente ha le sue fragranze, e altresì odori sgradevoli e rivoltanti. Vorremmo allora difenderci da queste impressioni isolarci o scappare via oppure diventiamo ostili e nemici verso queste impressioni e verso le persone che riteniamo responsabili. L’intensivo sull’essere consapevole ti ha insegnato a confrontarti con i contenuti, poco importa se sono tuoi o di altre persone. L’intensivo sull’essere consapevole, altresì ti ha insegnato ad avere un obiettivo su cui rimanere aderente con tutta, ripeto TUTTA la tua intenzione e attenzione. Avere un obiettivo ti aiuterà a uscire dal sperimentare la vita e gli altri come diversi o ostili, uscire dal dilemma “attacco o fuga”, dal subire o dal combattere. Se la tua attenzione rimane passiva e l’intenzione assente, non sei ancorata e galleggi in balia delle onde, delle correnti e dei venti delle impressioni che soffiano in questo momento tra le persone. Avere intenzione che tu stessa origini e investire in essa tutta la tua attenzione ti aiuterà a procedere avanti, cercare una via d’uscita e spostarti in uno spazio evolutivo diverso da quello in cui ti trovi. Qui tornano in auge le storie dei “Tre giardinieri” e “dell’Albero nodoso”. Rileggile, ristudiale e comprendi il da farsi. Sono le relazioni di alta qualità che proteggono il “terzo giardiniere” dagli eventi nefasti. Come si diventa “albero nodoso? Come si diventa inutili al boscaiolo che cerca di abbattere gli alberi per usarle e trarne guadagno? Trova amici con cui fare delle cose di valore. Allora la vita diventerà di valore e sarà difesa dall’imperversare dalle dinamiche della crisi in atto. Non cercare nemici da combattere. Nel momento in cui lo fai diventi inesorabilmente nemico per qualcun altro…e cosa fanno i nemici? Entrano in conflitto e cercano di abbattersi.
Nelle dinamiche collettive, giusto e sbagliato hanno poca rilevanza. Non isolarti, nel farlo diventerai ancora più fragile e soggetto ad essere “invaso” dalle preoccupazioni e dai sentimenti negativi che imperversano in questo momento nella collettività.
Sii sereno che tu puoi trovare il tuo giusto spazio interiore, lo conosci già,
è già tuo e puoi tornarci serenamente. Devi solo lasciare la presa (l’attaccamento) alle tue impressioni di giusto o sbagliato, al tuo sentirti limitato e arrabbiato. Sciogli anche l’attaccamento al senso di ingiustizia che provi per te e per la situazione sociale. Sono impressioni con cui ti sei identificato, coinvolto e coinvolgendoti sei entrato dentro a una drammatizzazione. Fermale e dissolvile prima che diventino la tua storia e il tuo destino. Accetta i vissuti che sono emersi e lasciali evaporare, se serve applica la tecnica di dissoluzione delle impressioni e soprattutto usa il Respiro Circolare e infine Canta. Canta forte, a voce alta a pieni polmoni (lezione di Abilità della persona: Il Canto come strumento di purificazione. Il nodo dei sentimenti negativi si scioglierà e come Einstein potrai dedicarti serenamente alle cose di valore per te.
Fai amicizia e accetta questo stato di crisi che vivi dentro di te e rendilo consapevole. Tanto rendi consapevole lo stato in cui ti trovi, tanto potrai rendere consapevole e reale lo stato in cui desideri abitare e potrai entrarci e risiederci. Le due cose possono coesistere, coabitare senza che una condizione sia sopraffacente per l’altra. Mentre stai all’asciutto e al caldo davanti al caminetto con una tazza di cioccolata calda e la musica di Mozart che accompagna i tuoi pensieri, fuori grandina mentre il vento tortura i rami scuri e bagnati del salice che non trova pace. Le due cose possono coesistere e trovare armonia nel loro momento presente.
La domanda principale che ti assegno e su cui riflettere è :
-Se non subisco e non combatto, chi sono?
Esplora anche:
-Se non li combatto e non li subisco chi sono gli altri? (Amici o nemici ?) -Se non subisco e non combatto, io cosa sono? (cosa resta di me) …e in quello che resta: sono completo o mi manca qualcosa?
-Se non li subisco e non li combatto, gli altri chi sono?
Infine :
-Da chi sono attratto?
-Sono attratto da chi combatte o subisce oppure da chi ha un progetto e uno scopo?
-Gli altri ti scelgono perché hai uno scopo oppure perché vede in te un complice con cui combattere o subire insieme le angherie della vita?
Il mio augurio per te è di diventare “Il Terzo Giardiniere” e di scoprire come essere “Albero Nodoso”. Due storie da leggere e sulle quali meditare. Dopo informazioni e conoscenza, logiche e strategie con le storie ci rivolgiamo alla dimensione inconscia e irrazionale per richiamarla e invitarla a sommarsi in una azione coerente e condivisa. Allora le comprensioni e le intuizioni diventano direzioni da seguire.
Ti esorto a vivere correttamente e armoniosamente il tuo tempo. È un tuo preciso dovere esistenziale al quale non puoi sottrarti. Non possiamo mancare neanche alla responsabilità di vivere al meglio il tempo storico e collettivo: il nostro tempo con gli altri.
Sommare il tempo personale a quello collettivo è una vera sfida o semplicemente la difficile arte di vivere.
Mi piacerebbe, un giorno anziani incontrarci, e sentire che siamo due alberi nodosi che nessuno ha desiderio di abbattere per trarre alcun guadagno da ciò che siamo. Mi piacerebbe altresì incontrarci come i migliori giardinieri e guardare (contemplare) la foresta che abbiamo piantato e coltivato nella nostra vita. Mi piacerebbe incontrarti e sentire che hai speso bene il tuo tempo personale. Mi piacerebbe incontrarti e nel vederti sentire che mai siamo stati nemici l’uno per l’altro. Si, mi piacerebbe proprio incontrarti e stare con te in Silenzio nella completezza esistenziale.