IL FUTURO è un tema affascinante che ci riguarda intimamente e profondamente tutti, denso di implicazioni fondamentali, inevitabile e inesorabile. Dal momento che la vita inizia affrontiamo ogni momento presente con un certo grado di imprevedibilità, affrontiamo un futuro ancora più vago e incerto, portiamo addosso, spesso come un peso, un passato come una condanna perché non può essere cambiato in grado di condizionare sia il presente che il futuro.
Il mio compito in questo intervento che Silvana lassa nostra presidente mi ha chiesto di fare per presentare il prossimo corso del Centro Studi è di fare
– una piccola lezione di studio sul futuro,
- di dare o trovare una piccola speranza
- rivelare un piccolo grande segreto e
- di lanciare una grande monito a tutti noi.
Il futuro potrebbe essere benissimo un koan da esplorare, ma dal punto di vista dell’essere che non dimora nel divenire non ci verrà rivelato nessuno dei suoi segreti. L’essere ci aiuterà ad essere nel futuro, magari completamente, ma per definire e costruire il nostro futuro dovremo fare qualcos’altro. Potremmo fare affidamento alla provvidenza, ma penso che neanche lei ne sappia qualcosa in merito e ha già dimostrato che da sola non è in grado di darci il nostro futuro in cui riconoscere lo stile e la qualità della vita che vorremo. La speranza è per chi ha rinunciato o non può più agire.
Il futuro deve essere un tema di studio per tutte le persone, ancor di più per gli studenti e gli amici della crescita e soprattutto indispensabile per tutti i docenti in quanto dovrebbero essere coloro che possiedo la maestria di costruirlo non solo per se stessi, ma insegnarlo anche ai loro partecipanti.
Il futuro come tutto ciò che può essere indagato rientra in uno schema più grande che i ricercatori, conoscendolo, possono avvalersi per penetrare i suoi segreti. Lo schema è composto da tre semplici punti:
1 Esiste un oggetto: il futuro.
2 Esiste Il soggetto: io che lo sperimento ovvero il modo in cui lo sperimento tramite i sensi, i sentimenti, la mente, il comportamento.
3 Esiste una relazione con il futuro (punti di vista, atteggiamenti, prese disposizione, decisioni, credenze, resistenze, forzature, giudizi e pregiudizi, aspettative, genetica ed epigenetica, esperienze pregresse e molto altro ancora) Il futuro non solo appare in modo unico al soggetto ma è unica anche la risposta per raggiungerlo.
Lo schema in tre punti: oggetto-soggetto e la loro relazione che usiamo per indagare la realtà ci suggerisce il giusto approccio e la corrispondente strategia. Lo stesso schema lo abbiamo usato in diversi contesti sempre con grande successo. Lo abbiamo fatto ad esempio negli intensivi sull’essere consapevole: 1 Io 2 koan 3 ED. Abbiamo usato lo stesso schema nel ciclo del denaro: 1Io. 2 il denaro e 3 potere di azione. Lo abbiamo applicato nel ciclo dell’errore, nel ciclo del dare e ricevere, ecc.
Spesso il punto cruciale di questa equazione si trova nel rapporto che si instaura tra oggetto e soggetto. Il soggetto e l’oggetto tendono ad essere definiti e alquanto rigidi o resistenti al cambiamento, mentre la relazione è la parte più morbida e facile da cambiare. La strategia di occuparsi del rapporto tra due cose è la migliore in quanto possiamo ottenere grandi risultati o cambiamenti utili con il minor sforzo e con maggiore facilità.
Il rapporto con il futuro è strettamente legato ad una serie di parametri che ne determinano il funzionamento. Vediamone alcuni:
-1 Futuro e ambizione.
-2 Futuro e valori (cosa è importante e irrinunciabile per me)
-3 Futuro e dominanti (i fini che daranno senso e realizzazione alla mia vita che risulterà degna di essere vissuta come sostanza interiore capace di produrre l’esperienza della mia completezza)
-4 Futuro e Abilità della persona (la capacità di irradiare nella realtà la mia individualità e la mia unicità lasciando la mia traccia e la mia eredità all’umanità)
-5 Futuro e Abilità di Relazione (la mia rete di relazioni)
Ci sono anche altri elementi o parametri che determinano il futuro di una persona che entrano in gioco ma questi cinque, a mio avviso sono i principali.
Possiamo ricordare (fa parte di uno studio che abbiamo già fatto in passato) che il futuro come la vita intera è determinata da sei elementi:
1 Da me, 2 dagli altri, 3 dall’ambiente esterno, 4 dall’imprevisto, 5 dall’ingiustizia e 6 dall’ignoto.
I primi tre possono essere conquistati dalle abilità della persona e dalle abilità di relazione, ma le restanti tre sono fuori dalla portata di qualsiasi controllo. Nei migliori dei casi, ma stiamo parlando di persone davvero eccezionali, si è abili a definire la propria vita al 50%. Ricordiamo che definire significa progettare, programmare, guidare e realizzare. Non è facile definire se stessi, figuriamoci definire gli altri che non amano rimanere dentro alla nostra definizione e idem dicasi per l’ambiente esterno. Che dire dei tre elementi per i quali non abbiamo voce in capitolo? Se sono messe così le cose siamo in un brutto pasticcio. Sopravvivere diventa una questione difficile e realizzare la propria vita costruendo il futuro che vogliamo un’impresa impossibile prima ancora di essere eroica e coraggiosa. “Uno su mille c’è la fa” canta il nostro Gianni Morandi nazionale. Io che non sono un cantante ma un uomo di pensiero avrei fatto una valutazione ancora più severa.
Il futuro che ci interessa, quello utile alla crescita e il solo capace di realizzare il senso e il valore della propria vita dunque non accade, si costruisce. Se accade ovvero lo subiamo vuol dire che non lo abbiamo costruito. Ma si può costruire il proprio futuro o siamo destinati a subirlo? Ebbene sì, possiamo costruirlo. Esiste un dove, un quando e un come. Un segreto prezioso che si custodisce come una mappa del tesoro più prezioso. Posso dirvi in questa sede che il tempo in cui si costruisce il proprio futuro è il momento presente, il luogo è nelle relazioni e il come rimarrà in questa fase ancora un segreto per il mio lettore.
Se una persona non costruisce il suo futuro oppure lo costruisce troppo poco ne consegue uno stato di incompletezza esistenziale. Il futuro non solo accade, ma appare nemico, ostile.Tuttavia la parte peggiore non è un rapporto conflittuale e ostile con ciò che viene incontro, ma il fatto che colpisce il senso e il valore della vita producendo l’impressione che proprio il futuro-il fato il responsabile di non aver vissuto abbastanza o completamente: la vita stessa appare incompleta. Lo studio di Ricerca Avanza per la terza età che ha indagato il vissuto del “completamente” rivela proprio questo fondamento.
Il secondo elemento che voglio sviluppare con voi è la speranza.
Esiste una piccola speranza per tutti noi e risiede nel fatto che non è necessario determinare tutto per raggiungere un futuro degno di essere vissuto. Le abilità sufficienti per esplorare i 5 parametri per costruire il nostro futuro si possono apprendere e maturare il modo corretto di usarli. Come si impara una lingua o a suonare il violino possiamo imparare a costruire il proprio futuro con i cinque ingredienti utili alla ricetta del futuro. Meglio ovviamente se impariamo a farlo in età formativa, ad esempio come lo facciamo alla Scuola delle Abilità. Possiamo farcela anche noi che non abbiamo appreso bene e in tempo utile queste abilità.
Esiste un piccolo grande segreto che riguarda il futuro. Ciò ci permette di costruire il nostro futuro proprio dove ancora non sembra essere tale e si presenta sotto sembianze completamente diverse: La scelta e la capacità di sommarsi agli altri che si riconoscono nello stesso futuro. Come ci sono noti i fini comuni, ecco esiste un futuro comune in cui riconoscersi. L’esempio emblematico di un futuro comune in cui le azione dei singoli sono capaci di costruirlo e renderlo appagante e realizzante è l’Intensivo sull’essere consapevole. Nell’Intensivo e nei vari corsi della Scuola di Podresca noi siamo abili a costruire ogni volta un futuro. Nei corsi il futuro non accade semplicemente, non lo subiamo, ma lo costruiamo. Lo progettiamo, lo programmiamo e lo realizziamo insieme con somma soddisfazione finale. In questo modo ci trasformiamo, cresciamo e ci evolviamo.
Purtroppo per la maggior parte di noi non siamo capaci farlo nella vita quotidiana. Ecco perciò il mio monito.
-Noi tutti, pur essendo capaci di un comportamento alquanto coerente, non stiamo ancora costruendo insieme un futuro comune, almeno non in modo soddisfacente per realizzare il futuro che vogliamo. Il monito è serio e l’esame per un futuro migliore non è ancora superato per garantire un futuro per tutti noi. Per fortuna la vita concede diverse opportunità per riscattarsi prima di scartarci dall’evoluzione. Un esame non superato può essere riaffrontato e finalmente superato.
Compito
Come vedi il futuro a breve (1anno), medio (5 anni), a lungo (10 anni).
Come vedi il futuro delle tue relazioni in famiglia. Come vedi il futuro nella tua professione-lavoro.
(a breve medico e lungo termine).
Come vedi il futuro della tua comunità di appartenenza.(a breve medico e lungo termine).
Come vedi il futuro dell’Umanità.(a breve medio e lungo termine)
Chi desideri ci ci sia nel tuo futuro?
Nel futuro di chi desideri essere?
Come costruisci il tuo futuro?
Con chi ti sommi per un futuro comune e condiviso?
Sei sicuro che ciò che fai e ciò che gli altri fanno costruiscono lo stesso futuro? Oppure siete impegnati solo a sopravvivere?
Nel calendario delle Attività del Centro Studi troverai la possibilità di affrontare dall’autunno un corso di studio inedito: “COSTRUIRE IL MIO FUTURO.” Il corso appartiene assieme allo “Studio del Limite” e al “Respiro Circolare” alla sezione dedicata all’emergere di Scienze delle Abilità Umane. Emergere ha quattro vertici o punti di accesso (porte) e si può “entrare” e conquistare questo territorio da ognuno di essi.
“Costruire il mio futuro” completa l’area di studio dedicata da Scienze delle Abilità Umane a questo aspetto dell’espressione umana rendendola potente, efficace e accessibile allo studente.
“Costruire il mio futuro” potrebbe essere un ottimo modo di cominciare a costruirlo.