Per emergere abbiamo bisogno anche di un altro ingrediente: avere coraggio!
Si tratta di un tipo di coraggio molto preciso e per una situazione specifica.
Vi spiego ora perché e per cosa il coraggio è necessario per emergere.
Moltissime dinamiche relazionali finalizzate al più ampio processo di socializzazione, a cui tutti noi veniamo sottoposti per diventare società, sono impostate su un modello di rifiuto più o meno velato di come siamo. Questo tipo di relazioni ha adottato la strategia: “se vuoi entrare in relazione con l’altro, devi essere in un certo modo, non puoi essere veramente e completamente cose sei”.
L’informazione che arriva continuamente dall’altro, quasi sempre preverbale e subliminale è: Ti indico come essere per poter essere con me.
Questo tipo di dinamica relazionale, soprattutto in fase educativa, definisce la forma mentis della persona: “Se vuoi avere l’altro, non puoi avere te stesso così come sei. Se scelgo di avere me stesso, perdo gli altri.”
La formula che imposta le relazioni si fonda su un paradigma singolare: nella relazione si può avere uno o l’altro, non entrambi. Ovviamente niente di più falso, tuttavia non sono pochi coloro che adottano, che ne siano o meno consapevoli, questa “Teoria della vita”.
Il modello disfunzionale di relazione appena descritto inizia a formarsi molto presto nella vita di una persona, e finisce per incastralo nella condizione di non poter emergere perché, a prescindere dalle sue qualità innate, abilità acquisite e opportunità, non avrà mai il contesto relazionale adatto per emergere.
Il bisogno di avere gli altri è fortissimo e la tentazione di averli al “solo” costo di perdere se stessi sembra alettante e fattibile perché si pensa, erroneamente, che si possa ingannare l’altro e prendere due piccioni con una fava. Si crede che si possa fare finta di essere come l’altro mi vuole per averlo, e che si possa al contempo e di nascosto essere se stessi, come realmente si è. L’ipotesi è plausibile e apparentemente logica nel prospettare il desiderio recondito di salvare “capra e cavoli” come nella famosa storia. In verità questa strategia non funziona: per emergere non possiamo esprimere qualcosa di diverso da chi e come realmente siamo. Solo se l’altro riceve, apprezza, accoglie, stima e comprende chi siamo veramente, possiamo sperimentare l’appartenenza e di conseguenza il nostro emergere.
Balza agli occhi che l’ingrediente fondamentale per non cadere nella trappola di perdere se stessi per avere gli altri o rinunciare agli altri per avere se stessi, è il duplice coraggio di avere se stessi e avere gli altri.
Senza il coraggio di essere se stessi non avverrà l’emergere della persona che rimarrà ancora una volta delusa dell’esito nefasto della sua strategia di vita. Il coraggio è una qualità fondamentale, indispensabile per emergere, senza la quale tutto il processo, anche in presenza di tutte le altre qualità necessarie, l’emergere non si compie.
Il coraggio è una qualità complessa che tutti possediamo in potenza, ma che per affermarsi nella personalità ha bisogno di essere addestrata fin dalla tenera età: il coraggio di esplorare a quattro zampe, il coraggio di sostenere le difficoltà, la fatica, il dolore, il successo e il fallimento di un’intenzione o di una espressione, tutti fattori che si conquistano gradualmente.
Alla fine tutto il coraggio acquisito confluisce e si condensa in un punto cruciale: AVERE IL CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI.
Questo coraggio produce un risultato immediato nella persona di ogni età: riconoscere di andare bene così come siamo.
Il coraggio di essere se stessi ha il compito evolutivo di convincere e conquistare gli altri con le nostre caratteristiche e con le nostre qualità dicendo alla vita: io posso riuscire!
Provate, cari amici, a convincere e a conquistare gli altri e la vita con qualcos’altro che non sia voi stessi. Provate ad affermarvi con qualcosa che non rappresenti voi stessi, ma un modo di essere pensato per essere utile solo ad ottenere lo scopo. Provate a vedere se il risultato ottenuto vi fa emergere o invece fa aumentare il malessere e l’insoddisfazione nella vita.
E’ necessario molto coraggio per essere aperti, per esporsi, per mostrarsi perché le risposte che riceviamo a volte sono positive e a volte negative. Essere se stessi nella vita, emergere per chi siamo e per che cosa siamo è troppo importante, perciò merita coltivare il nostro coraggio.
Il coraggio ha senso soltanto quando è collegato alla verità: possiamo essere coraggiosi solo per qualcosa a cui teniamo autenticamente. Essere coraggiosi per qualcosa di diverso da ciò che consideriamo vero per noi, è solo una grande stupidità. Falsare la propria espressione, per qualsiasi ragione, in modo intenzionale o inconsapevole, non farà alcun bene a nessuno e non farà emergere nessuno.
Essere coraggiosi per affermare il falso di noi stessi o per ingannare gli altri non porterà nessuno ad emergere e trasformerà la vita in un palcoscenico in cui va in scena una vera tragedia.
Domande & riflessioni
Che cosa vuol dire Coraggio per te?
Dimmi una tua esperienza in cui hai agito con coraggio.
Come sei quando sei coraggioso/a?
Esplora: come potresti essere coraggioso/a per essere più te stesso e per essere più vero?
Chi non desidera che tu sia coraggioso nell’espressione di te stesso/a?
La vita chiede di essere attraversata con coraggio oppure ti suggerisce che è meglio attraversarla senza rischiare di mostrare la verità di te stessa/o?
Essendo coraggiosa/o, sei una bella o una brutta persona?
Rinunciando ad essere coraggiosa/o, sei una bella o una brutta persona?
Chi ha bisogno del tuo coraggio?
Di chi hai bisogno che sia coraggioso?
Post Scriptum sul coraggio
Il vero coraggio si rivela non tanto nelle azioni estreme che nessuno osa affrontare, ma con se stessi e con l’azione di essere se stessi. Questo tipo di coraggio è semplice, immediato, umile. È il coraggio di una bambina che guarda il mondo e lo vuole conquistare, non certo con la sua forza, ma avendo solo se stessa, con il proprio coraggio di essere solo se stessa. Un mondo visto con gli occhi di una bambina possiede un coraggio, positivo, puro, infinito.
Non ci sono se o ma, non ci sono ragioni, non ci sono misure o giustificazioni: c’è solo il coraggio di essere veri e di essere se stessi.
Non sono sempre capace di questo coraggio, ma di tanto in tanto ci riesco e allora io brillo in modo speciale e riesco ad emergere sentendo il sapore della completezza.
Il coraggio infinito e puro privo di interessi dettati dai guadagni, dai pensieri, dal pathos e dalle drammatizzazioni è il coraggio più bello che si possa avere nella vita. Solo da questo coraggio l’essere origina una vita dal sapore della completezza.