Ogni giorno, ognuno di noi, ha una bellissima opportunità: esprimersi con brillantezza! Un fattore affatto secondario per definire lo stile e la qualità della vita di una persona. Si pensa che per ottenere questa condizione serva conquistare un risultato speciale, oppure ricevere particolari riconoscimenti. Invece la brillantezza è una proprietà autonoma dell’Essere ed è sufficiente che noi impariamo ad esserlo.
La brillantezza prima ancora di essere un‘abilità della persona, è uno stato dell’essere: quando l’essere origina brilla. Lo stato interiore di “luce propria” può sviluppare le abilità della persona: atteggiamenti, sentimenti pensieri e identità, volontà, finalità e comportamento adatti a far brillare tutte le qualità della persona.
La brillantezza è una dote umana: qualcosa si accende nella consapevolezza che fa accendere la nostra persona che infine accende la nostra espressione e le nostre relazioni!
La brillantezza è un accelerante, è uno stato dell’essere che irradia un’energia inequivocabile. Lo stato della brillantezza è principalmente fondato sull’energia dell’individuo: Quanto un individuo è acceso?
A questo punto la domanda fondamentale da porsi è: come si accende questa energia interiore? Facilissimo quando accade da sola in modo spontaneo, un po’ più difficile quando vogliamo originarla in modo intenzionale e consapevole.
La difficoltà deriva dal fatto che la brillantezza sembra auto generata e incondizionata. Il processo somiglia molto alla reazione a catena che libera l’uranio arricchito quando raggiunge la massa critica e libera l’immensa energia insita nella materia.
Qual é la massa critica che dobbiamo raggiungere per scatenare la reazione a catena della brillantezza? La risposta è la consapevolezza di sé.
La consapevolezza di sé è il nostro uranio arricchito capace di liberare l’energia insita nell’essere stesso. L’individuo inizialmente non è consapevole del suo brillare, perché non è consapevole di sé e dominano gli stimoli, i bisogni, gli istinti e le pulsioni. Successivamente si sperimentano diverse condizioni come la passione e la brama, che pur essendo espressioni forti, non portano a brillare perché l’individuo rimane fortemente fissato e identificato negli oggetti dei sensi, nelle esperienze e nelle impressioni che esse generano: rimanere incollati o congelati nelle proprie emozioni (sentimenti), pensieri (credenze-interpretazioni) e stimoli fisici (dolore e piacere) non porta a sperimentare la brillantezza.
La brillantezza della persona crea carisma, autorevolezza, centro attorno al quale gira tutto l’universo relazionale. Affinché si crei la condizione di brillantezza, è necessaria una particolare configurazione o diremo una felice congiuntura di quattro elementi:
1 avere la capacità di originare da sé, (autorevolezza)
2 un contesto in cui sentirsi accettati, amati, compresi, (appartenenza)
3 sicuri, certi di non ferire e di non venire feriti, (un codice etico)
4 alta fitness oltre che una buon equilibrio fisico (forza)
La presenza congiunta, l’insufficienza o la mancanza di tali elementi nelle loro infinite sfumature e intrecci, crea i presupposti per i modi e le diverse intensità di essere brillanti nella propria espressione.
La brillantezza è una proprietà stupefacente ed è molto facile emergere in sua presenza, e molto difficile farlo senza di essa.
La brillantezza è una qualità importante perché rende le nostre esperienze uniche, di maggiore valore, causali, capaci cioè di fare la differenza.
La brillantezza fa emergere la persona e la rende protagonista all’interno della sua sfera d’influenza.
La brillantezza va considerata come un bisogno: una persona che per lungo tempo non trova la giusta configurazione per essere brillante-protagonista, si ammala di “assenza di protagonismo”. Un’eccessiva mancanza di protagonismo porta ad essere tristi, depressi e infine pigri, oppure gelosi, lamentosi, invidiosi e critici e si finisce per rubare le scene degli altri o di trasgredire solo con lo scopo di attirare l’attenzione degli altri. A volte la brillantezza appare da sé, con naturalezza, ma possiamo anche imparare ad accenderla, ad innescarla. Quando sappiamo di agire in modo corretto, di avere cura di noi stessi e degli altri, quando siamo aperti e vogliamo esprimerci, quando sentiamo il nostro valore: possiamo sentirci brillanti. Brillando diventiamo protagonisti.
Una domanda coraggiosa che sento di porvi è: vuoi essere brillante? Vuoi essere protagonista? Vuoi accendere il tuo motore? Vuoi imparare ad accendere questo motore?
LA BRILLANTEZZA è come una danza, un valzer o un tango, in 4 passi.
Vuoi ballare con me la tua brillantezza di oggi?
1 Origina
2 Accetta, ama, comprendi, appartieni
3 Sentiti sicuro, certo di non ferire e di non essere ferito, (matura il tuo codice etico)
4 Conquista un’alta fitness oltre che una buon equilibrio fisico (forza)
Il corso Emergere insegna e poi esercita i quattro ingredienti per brillare: una formazione davvero unica nel suo genere!
Domande & Riflessioni
Che cosa vuol dire Brillantezza per te?
Dimmi una tua esperienza in cui sei stata/o brillante.
Come sei tu quando brilli?
Chi avrebbe bisogno della tua brillantezza?
Chi resiste e teme la tua brillantezza?
Esplora: come potresti ancora essere brillante?
Dimmi un’esperienza che vuoi vivere con brillantezza.
Con chi vuoi essere brillante?
Chi hai bisogno che sia brillante con te?