EQUILIBRI E SQUILIBRI NELLE STRATEGIE EVOLUTIVE

Un viaggio tra  materialismo, egoismo e servilismo

Ogni qual volta si riesce ad osservare nell’oscurità 

qualcosa viene alla luce…

– Kosa –

In Strategie Evolutive gli studenti sono invitati ad usare quattro processi che mettono di evidenza e portano a consapevolezza la mappa complessiva delle strategie evolutive che agiscono nella loro vita:1 Riconoscere i risultati che determinano in prima persona e quali risultati, secondo loro, determinano nella vita degli altri. 2 Riconoscere quali sonno i risultati in cui sono principalmente gli altri a determinarli. 

3 Quali risultati sono condizionati dai propri giudizi e quali sono determinati dai giudizi degli altri. 4 Quali risultati sono determinati dai fatti, dagli eventi che accadono a prescindere dalla nostre e altrui intenzioni, comportamenti e giudizi (interpretazioni). Quattro processi che rivelano pregi e difetti, mancanze ed eccellenze, confusione e chiarezza, orientamento e disorientamento, forza e debolezza della persona, della storia che tenta di raccontare e del suo essere il protagonista in essa. Nell’esplorazione emergono delle scoperte fondamentali che possono cambiare profondamente e radicalmente l’espressione di una persona. Cambiare gli equilibri, anche un leggero spostamento delle proporzioni di questi quattro fattori, può portare alla trasformazione dello stile e della qualità della vita dello studente. D’altro canto pur facendo molto o moltissimo ma senza alterare l’equilibrio di questi quattro fattori che rimangono invariati non otterremo nessun cambiamento positivo significativo. Gli squilibri nelle strategie fondamentali provocano effetti importanti segnando di fatto un destino. Ecco alcune dinamiche tipiche di si possono scoprire  

Una eccessiva preponderanza di risultati determinati solo da sé crea una personalità egoistica (io per io). Una eccessiva preponderanza di risultati determinati da altri produce una personalità servile (io per te). Una eccessiva preponderanza di risultati determinati dai fatti svuota l’azione di sentimenti, principi e valori formando una personalità materialistica (io per le cose). Ci sono poi alcune persone che riescono in una impresa davvero notevole, non riescono in nessuna delle tre strategie. Non riescono a realizzare ne “io per me”, ne “io per te” ne “io per le cose”. Forse sono solo dei sognatori, sospesi in una loro dimensione con la testa tra le nuvole, incapaci di vedere dove e su cosa poggiano i loro piedi. Trovare il giusto equilibrio tra materialismo, egoismo e servilismo è un’arte, ma anche una scienza e infine certamente uno stile di vita. Il processo per imparare l’arte di determinare le strategie utili ad ottenere i risultati e i fini della vita passa perciò attraverso una prima, ma attenta analisi in cui si discriminano i risultati che certamente siamo noi a determinare. Si prende poi consapevolezza dei risultati che sono certamente determinati da altre persone. Segue infine la presa di coscienza dei risultati nella vita che sono determinati dai fatti a prescindere da ciò che facciamo noi e gli altri. In questo semplice processo di analisi faremo delle scoperte straordinarie capaci di scardinare l’equilibrio che si è formato. Ad esempio si scopre di possedere differenti gradi di abilità nei tre aspetti della determinazione dei risultati.  Si scopre che un risultato si afferma nella realtà esistenziale in proporzione alla presenza di tutti e tre gli elementi e s’indebolisce fino a scomparire in proporzione alla decadenza o alla scomparsa di uno o più elementi dei tre decisivi e necessari. Si scopre che determinare la realtà con un elemento non è sufficiente per affermarlo completamente. Si scopre con stupore che dei tre processi, ci sono quelli che funzionano meglio, peggio e affatto. In verità, idealmente, dovrebbe esserci un equilibrio tra i risultati determinati nei tre modi diversi e possibili. Saper ad esempio, accettare e riconoscere che sono gli altri a determinare il nostro destino, senza riconoscere la forza equivalente di poterlo fare con gli altri e con il contributo della realtà fisica che ci circonda è senza dubbio un grave difetto della personalità che non considera adeguatamente la verità oggettiva, soggettiva e soggettivamente assoluta dell’universo che abitiamo. 

Gli studenti che si sono spinti oltre il loro territorio noto per attraversare la foresta delle strategie nel tentativo di determinare la propria rotta esistenziale, approdano oltre a quella foresta in un nuovo mondo. Riuscendo ad equilibrare la sfera che determina i loro risultati e i loro fini esistenziali accedono spontaneamente, con curiosità e acuto interesse alla strategia di equivalenza: un nuovo gioco ancora più evoluto. 

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