L’intensivo è uno strumento di crescita straordinario, e in questa occasione vuole essere applicato in modo speciale alla categoria dei giovani.
L’intensivo sull’essere consapevole opera fondamentalmente per una maggiore consapevolezza dell’individuo.
È unico nel suo genere, e non credo ci sia uno strumento più potente.
Esploriamo cosa può fare questo strumento per loro, in cinque punti fondamentali.
1 Maggiore consapevolezza in un giovane significa maggiore autonomia, indipendenza, emancipazione e abilità di scegliere autonomamente.
2 L’intensivo sull’essere consapevole opera in modo straordinario per una maggiore conoscenza soggettiva di sé, requisito fondamentale per comprendere il proprio orientamento esistenziale, quali studi intraprendere, che persona scegliere per formare una relazione di coppia e successivamente una famiglia, e quale professione maturare per realizzare la propria sopravvivenza di successo.
3 L’intensivo sull’essere consapevole opera in modo straordinario per una maggiore abilità di relazione. Non serve dire molto sulla necessità e sull’utilità di dotarsi di questa abilità. Posso solo dire che è l’abilità di relazione a creare il successo della propria espressione e a rendere “bella la persona”.
4 L’intensivo sull’essere consapevole gioca un ruolo fondamentale nell’economia positiva, direi vincente, della propria espressione volta a creare stile e qualità della vita adeguati.
Il processo di crescere non è mai lineare, privo di asperità e di conseguenze. Negli anni ogni persona, giovani inclusi, accumula dolore, fallimenti, ferite subite e fatte, promesse mancate, delusioni….ecc. Inoltre l’adolescenza cristallizza la personalità e condensa la mente reattiva, un insieme di meccanismi inconsci che alterano la mente funzionale necessaria per organizzare e determinare il proprio comportamento.
5 L’intensivo sull’essere consapevole è uno strumento universale, utile a tutte le età, ma assume una particolare valenza quando viene usato con persone giovani ancora in formazione o ancora alla ricerca del come orientarsi e definirsi nella vita.
Pulire il dolore, la confusione, la tensione, la paura e l’arrabbiatura accumulati nell’infanzia e nella pre adolescenza, (elementari e medie) è fondamentale. Rimuovere velocemente e facilmente, come è tipico dell’intensivo, tutto questo materiale psicologico è una scelta strategica di crescita. Quando tutto questo rimane in una persona, ne occlude l’espressione, rendendola, nei migliori dei casi, non causale e mediocre, incapace di emergere e affermarsi; nei peggiori casi produce un’espressione deviante che porta il giovane ad una vita che non considera e non percepisce come propria.
Tolto ciò che copre, offusca e altera l’espressione della persona, diventa possibile l’emergere dell’individuo: i giovani possono riconoscere le proprie eccellenze, il proprio orientamento e le proprie inclinazioni; possono riconoscere le proprie dominanti, i desideri e i fini.
Possono così emergere e cercare di scrivere di loro pugno, come protagonisti, la storia della propria vita.
Porto l’intensivo in Italia nella metà degli anni ottanta, seguendo una linea costante di crescita fino a raggiungere un’altissima reputazione.
L’intensivo giovani nasce prima degli anni 2000 da una mia brillante intuizione. Fino ad allora lo strumento era dedicato esclusivamente alla crescita degli adulti e ritenuto troppo forte e potente per i giovani. Bisognava aspettare la maggiore età per accedervi.
Con l’intenzione di portare gli Intensivi ai giovani, lo strumento è stato adattato è modificato. Ad esempio dura due giorni invece di tre e l’approccio è diverso.
L’intensivo viene regolarmente svolto ogni anno per gli studenti della Scuola delle Abilità di Podresca durante il campus estivo, e si conferma la straordinaria utilità di questo strumento nella fase formativa della persona anche in tempi molto precoci.
Questi elementi che ho appena decritto sono ragionevoli, utili e facilmente comprensibili ai giovani di tutte le età. Tuttavia voglio rivolgermi direttamente ai giovani con altre argomentazioni, forse dal loro punto di vista, più importanti e attraenti.
Tutte le persone e in particolar modo i giovani soffrono di un’insufficiente contatto con gli altri. Siamo tutti frustrati da questo limite relazionale. Siamo soli, più di quanto siamo disposti a sopportare e ad ammettere.
Siamo frustrati da una solitudine molto particolare e difficile da individuare. I giovani hanno bisogno di essere maggiormente visti e considerati.
Non si tratta solo di un limite sociale o culturale, ma di un limite delle abilità umane: come dovremmo essere e non riusciamo ad essere.
Un esempio ce lo fornisce una ricerca europea che analizza la qualità della relazione con semplici parametri, come guardare negli occhi la persona mentre si interagisce, sapersi mettere in ascolto mettendosi in secondo piano, cosa difficile per i genitori e per gli insegnanti; creare comprensione e considerare il punto di vista dell’altro, riconoscere l’interlocutore come individuo consapevole, di valore e capace di originare; rinunciare a forzare o resistere l’altro, rinunciare alla manipolazione, alla ferita o alla minaccia come pressione relazionale.
Questa ricerca conclude che i bambini ricevono una relazione quotidiana di qualità per ben 15-20 minuti dalla madre, e per ben 5-10 minuti dal padre.
Non serve essere esperti in dinamiche delle relazioni o di crescita umana per ritenere questi minuti drammaticamente insufficienti.
Perché è così?
Perché non si riesce ad elargire una maggiore qualità e quantità nelle relazioni ?
Su cosa si basa tale insufficienza?
Fondamentalmente due sono le ragioni: la superficialità del contatto e la mediocrità dello scambio.
Si interagisce quasi sempre per dire cosa fare o non fare, e molto meno per esprimere e rivelare se stessi. Alla fine le cose da fare si fanno, ma i giovani non si sentono visti e loro non riescono a vedere veramente gli altri.
E quali sono le cause sottostanti di questa superficialità del contatto e della mediocrità dello scambio?
Anche in questo caso la ragione è semplice: la qualità dell’attenzione. Essa risulta debole, non causale, incapace cioè di produrre il contatto e lo scambio che dovrebbero. Quando la legna è bagnata e la fiamma dell’attenzione è piccola, il fuoco della relazione non si accende.
L’intensivo agisce in modo eccezionalmente veloce sullo sviluppo dell’attenzione del giovane. Si impara più in due giorni di intensivo che in anni di esperienze.
Provare per credere!
L’Intensivo sull’essere consapevole sviluppa in modo straordinario l’intensità, la durata e la purezza dell’attenzione capaci di raggiungere l’altro e di entrare veramente in contatto per avere un’autentico scambio.
Contatto e scambio per i giovani insieme ad una qualità dell’attenzione tali da dissolvere l’isolamento e la solitudine che si porta dentro come un’ombra, che oscura la capacità innata di amare se stessi, l’altro e la vita.