“Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere.
Lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino.Lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere. Lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti. Lasciali godere vivendo tra gli oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita. Lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu. Lasciali vivere e cerca di renderli felici l’ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo.” 

 

– Pablo Neruda – 

 

La terza età è un’area di crescita particolarmente importante: per la sua natura non ammette sprechi, distrazioni o debolezze.

La tendenza comune prevede lo scivolare nell’indulgenza che, se non contrastata, porta con sè delusione e insoddisfazione.    

Dopo una vita attiva e spesso con una notevole componente sacrificale dovuta alla famiglia, ai figli e alla carriera, nella terza eta si è facilmente preda dei desideri mancati, la famosa lista delle cose da fare che non si è mai riuscita a realizzare, e si vive un’eccessiva rinuncia verso le proprie responsabilità. 

Nella terza età emerge, e si fa largo gradualmente, anche un aspetto egoistico inedito della persona, nel senso positivo della parola. 

La persona, per quanto sia stata di successo e abbia realizzato molto, si ritrova con una nuova esigenza: dare priorità alle proprie impressioni rispetto a quelle degli altri. Questo può alterare molto il corso degli eventi e lo sviluppo delle relazioni. 

Non voglio qui fare discorsi generali o di principio. Inquadrare una determinata realtà è importante perché permette di riconoscersi. Poi però è fondamentale avere strumenti e un progetto che orientino una persona in un’intera fase di vita. 

A prescindere dalla crescita fatta, il lavoro proposto è straordinariamente utile per l’aspetto concreto e realizzante della terza età. L’ho infatti concepito in modo che possa essere strumento e veicolo sia per la persona che non non ha molta esperienza con i processi della crescita, sia per le persone che sono in un processo di crescita da anni. 

L’area di crescita di cui ci occuperemo non sarà la dimensione interiore, diremo non fisica, che riguarda la quarta età e che ha il compito di portare a fine vita; ma lavoreremo sulla qualità di vita attuale affinché sia  autorealizzante. 

Questa unità di studio nasce a sostegno della vita concreta e quotidiana. Lo stile e la qualità del tempo e dello spazio da vivere non dipende dalla conoscenza, dal genere, dallo status sociale o dalla ricchezza. È un argomento molto più complesso, estremamente soggettivo che ogni persona superati i 50 anni ha il compito di indagare per scoprire come procedere. 

Lo strumento che propongo è inedito e ha lo scopo di scoprire la mappa della terza età. Scoprendo la propria mappa possiamo definire la rotta, e con essa ripristinare la guida e soprattutto il valore di come vivere il tempo a nostra disposizione.  

Andando diritti agli argomenti trattati, ed ecco le 5 aree che le persone che sceglieranno di cimentarsi con questo lavoro andranno ad indagare. 

 

1 La fitness: non si tratta solo della salute, anche se è il punto di partenza; ma di un benessere più complesso che in questa età riguarda equilibri inediti: cambia il metabolismo, cambia la sensibilità, cambiano i bisogni, elementi di cui non sempre siamo consapevoli. Ci sono anche gli altri che hanno un’immagine di noi e hanno delle aspettative rispetto a ciò che noi dovremmo fare o essere.

 

2 La mente e la personalità. Se a 16 anni si cristallizza la personalità, si conclude una fase e inizia la vita dell’adolescente, a cavallo dei 50 anni invece si indebolisce la personalità cosciente che lascia gradualmente emergere la componente inconscia e irrazionale, con tutte le impressioni irrisolte depositate nel substrato mentale. Questo processo è responsabile del fenomeno che porta l’anziano a diventare “un po’ bambino”, a perdere la capacità di originare e di sviluppare la propria storia come protagonista. Inoltre questa età evolutiva, come del resto in tutte le età del ciclo della vita,  riserva una sorpresa: emergono nuovi pacchetti di impressioni, spesso inedite che influenzeranno le scelte, le relazioni, la priorità e l’orientamento della persona.

 

3 Un’altra area fondamentale sono le relazioni. Sono molte le persone che non includendo adeguatamente nella propria formula della vita le relazioni. L’età porta ad una diversa capacità di entrare in contatto e operare uno scambio appagante.

 

4 Lo studio. Nella terza età si ha bisogno di una nuova conoscenza, più adatta alla fase esistenziale che si deve attraversare. La conoscenza  riguarda i nodi fondamentali che questa fase evolutiva comporta. Sono dieci quelli che abbiamo individuato, ma ovviamente alcuni sono molto personali e specifici per ogni persona.

 

5 Infine un’area che deve essere esplorata è il bisogno di una maggiore consapevolezza. 

 

1 LA FITNESS

2 LA MENTE REATTIVA E IMPRESSIONI INEDITE

3 LE RELAZIONI

4 LO STUDIO, CONOSCENZA DEI NODI

5 UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA

 

Esploreremo il vostro bisogno di maggiore fitness. 

Esploreremo le vostre impressioni e dove vi conducono assieme agli irrisolti non integrati della vostra vita. 

Esploreremo le vostre relazioni, come potrebbero mutare, come potrebbero evolvere e soprattutto come nutrile e renderle stabili. 

Esploreremo i nodi che vi affliggono a causa dei quali sussiste la paura oppure la percezione che avreste dovuto fare diversamente o fare meglio di come avete fatto. 

Esploreremo come trovare, nonostante questo sentire, la pienezza della propria vita. 

Esploreremo infine una maggiore consapevolezza per nutrire e rendere stabile la propria realtà esistenziale. 

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