Buonasera, ringrazio l’assessorato alla cultura di Manzano per questa bellissima iniziativa “Un libro un’emozione” e ringrazio Deborah de Sabbata per avermi invitato.
Mi presento sono Silvano Brunelli 63 anni. Sono un papà, un educatore, docente di professione, scrittore. Ho fondato agli inizi degli anni novanta del secolo scorso la Scuola delle Abilità per bambini e ragazzi, un college di alta formazione e infine sono Direttore per la ricerca del Centro Studi Podresca, ente privato che si occupa di ricerca e formazione.
Questa sera sono qui per presentare il libro Abilità personali nell’educazione, fondamenti teorici e metodologici. Il libro gode della prefazione di Romano Albertini della Presidenza del consiglio dei ministri, Dipartimento Politiche Europee e dell’introduzione di Renata Caprai D’Aronco presidente del Club Unesco di Udine.
Il libro è pubblicato nel 2014 da Podresca Edizioni, casa editrice che si occupa del settore tematico delle abilità nelle sue svariate declinazioni. Il libro e nasce dall’esperienza sul campo di vent’anni di esperienza con il Podresca College e la e la Scuola delle Abilità.
Con questo libro voglio portarvi le emozioni che scaturiscono dall’innovazione, dal miglioramento e dalla prospettiva di un futuro migliore per la nostra prole e le generazioni future.
Per presentarvi, la ricerca, il libro e i progetti sociali correlati voglio partire da molto lontano diremo da tempi non sospetti.
Voglio parlarvi di due fattori moderni, e una ricerca che ci spingono nella direzione di portare le abilità personali nell’educazione.
Il primo fattore è la conseguenza di una crescente velocità di cambiamento che la nostra società sta vivendo.
Il gap generazionale è aumentato a dismisura. Le realtà formativa-educativa di due generazione risultano così diverse che la prima, educata e formata in un modo, trova difficolta ad affrontare la generazione successiva perché vive in un contesto diverso.
Mio padre è cresciuto con suo padre, andando con lui in campagna. Io no, e mio padre ha trovato notevoli difficolta nell’insegnarmi la vita perché io mi muovevo dentro ad altri contesti e contenuti.
Un’aneddoto simpatico descrive la situazione anche cogliendo me impreparato come padre. Compriamo i primi telefonini. Tecnologia di ultima generazione dell’epoca. Il nostri primi cellulari in famiglia: uno per ognuno, per mio figlio, per mia moglie e per me. Tornati a casa ecco la situazione che si presenta. Mia moglie diligentemente si mette a leggere il manuale d’istruzioni. Io cerco intuitivamente di incastrare la batteria nell’alloggio e pur riuscendo nell’impresa non contemplo che bisogna inserire anche la sim card per attivarlo, mentre mio figlio aveva già fato tutto e dice “ sorridete” e clic aveva fatto la sua prima foto. Ancora oggi è così e il divario, non solo tecnologico, sembra crescere piuttosto che diminuire.
Si educa fondamentalmente nel modo in cui si è stati educati, non può essere diversamente. Si insegna ciò che si è, piuttosto con ciò che si dice. Per fare diversamente e colmare questo gap generazionale ci vuole un grande impegno, uno sforzo, uno studio e una formazione capace di produrre un nuovo comportamento, cosa affatto facile da produrre dentro alla persona.
Solo prima della prima grande guerra la vita delle madri e dei padri non differiva molto dalla vita che avrebbero dovuto affrontare le figlie e i figli e risultava relativamente facile trasmettere valori, esempi e direzioni. Dagli inizi del novecento e soprattutto dal passaggio in cui i sudditi del regno sono diventati cittadini della repubblica con l’evento epocale dell’alfabetizzazione universale, si è entrati in una centrifuga di cambiamenti veloci. La globalizzazione non ha fatto che mettere il turbo al motore del cambiamento che aveva già raggiunto il massimo dei suoi giri.
Il secondo fattore che ci spinge verso la necessità d’introdurre le abilità personali nell’educazione è l’analfabetismo funzionale.
Si tratta di un fenomeno apparso sulla scena recentemente. L’Europa studia e analizza da circa vent’anni i risultati storici e sociali di più di 70 anni di scuola nozionistica e scopre un effetto collaterale singolare: l’analfabetismo funzionale. Non è un fenomeno marginale. Incide significativamente sulla qualità della vita delle nuove generazioni.
Lo studente con questa sindrome apprende le nozioni che lo rendono acculturato, ma risulta incapace di originare autonomamente una posizione, un pensiero una direzione. Insomma non matura i processi che lo rendono emancipato. Lo studente apprende l’informazione necessaria, ma non è in grado di elaborarla soggettivamente. L’analfabetismo funzionale adagia la personalità in formazione sul piano dei luoghi comuni che abbondano nella nostra società.
Si crea una forma mentis passiva e molto fragile che troveremo alla base di un mancato coinvolgimento e successo nel lavoro e in famiglia. Un dato emerso recentemente in una riunione pubblica potrebbe essere effetto di questo singolare fenomeno sulla fragilità della famiglia che sceglie di non procreare in FVG: Il numero di coppie sposate senza figli sta superando il numero di coppie sposate con figli.
Cambiamenti generazionali sempre più veloci e analfabetismo funzionale hanno spinto la società a reagire. Il consiglio d’Europa ha proposto ai suoi stati membri una direzione e lo stato italiano ha risposto a livello legislativo con una proposta di legge.
Nel 2022 la Camera dei Deputati italiana ha votato a favore di una proposta di legge, che ha come scopo di iniziare attività didattiche a scuola per lo sviluppo delle competenze non cognitive. Con il sì della Camera alla proposta di legge, che ora passa al Senato, dal prossimo anno scolastico si prevede una sperimentazione triennale per attività didattiche di sviluppo e valorizzazione delle cosiddette competenze non cognitive, quelle capacità umane e sociali fondamentali per vivere e muoversi nella società.
Le competenze non cognitive sono abilità universali e trasversali, come la capacità di gestire lo stress, l’empatia, la risoluzione dei problemi, la motivazione, abilità di prendere posizione e di scegliere, gestire gli errori e la frustrazione, essere proattivi, propositivi e costruttivi. Competenze che non sono legate alle abilità linguistiche, logico-matematiche, scientifiche e tecnologiche. Si tratta di un insieme di abilità sociali, umane e psicologiche che aiutano gli studenti a sviluppare un atteggiamento positivo e funzionale verso ogni aspetto della vita quotidiana.
Un altro elemento ci spinge nella direzione delle abilità personali nell’educazione. Si tratta della Study of Adult Development, la ricerca longitudinale più lunga al mondo, iniziata nel 1938 all’interno del progetto della facoltà di medicina di Harvard. Uno studio longitudinale è uno studio nel quale lo stesso campione di partecipanti viene studiato per un lungo periodo. In questo caso sono seguiti per tutta la vita.
Lo studio è tuttora in corso (del campione originale sono ancora in vita 19 persone) Sono state raccolte una enorme quantità di informazioni sulla loro salute mentale e fisica, sul carriera lavorativa, sull’esperienza della pensione e sulla qualità delle relazioni coniugali e familiari. L’obiettivo originale dello studio era identificare gli elementi che possono aiutarci ad essere felici e predire un invecchiamento in buona salute. Essere felici e longevi
La scoperta fondamentale è che sono i rapporti interpersonali, più del denaro o della fama, ciò che rende felici e longeve le persone per tutta la vita. I legami proteggono le persone dalle difficoltà della vita, contrastano il declino mentale e fisico e sono i migliori predittori di vite lunghe e felici. Le relazioni sono molto più importanti rispetto alla classe sociale, al QI o persino al patrimonio economico e genetico. Questa scoperta si è rivelata vera per l’intero campione.
La conclusione della ricerca è anche irritante perché pur indicando il nocciolo della questione, non da nessuna indicazione sul come avere relazioni migliori. Una ricerca che conclude con: “Cercare di avere buone relazioni” non è sufficiente. Le relazioni sono abilità complesse vanno apprese e sviluppate con disciplina e metodo sin dalla tenera età e sviluppate e potenziate nel percorso formativo dei giovani. Il libro Abilità Personali a scuola è il “come avere buone relazioni”.
Insieme a Silvana Tiani, psicologa e Presidente del Centro Studi sviluppiamo una ricerca edita nel libro “Scienze delle Abilità Umane” patrocinata dall’Università dell’ONU.
La ricerca segue tre filoni.
-Sviluppa strumenti inediti per una maggiore consapevolezza nei giovani,
-Sviluppa strumenti inediti per sviluppare le abilità di relazione e -Sviluppa strumenti per molteplici abilità per ottenere risultati.
Questi tre elementi produco un effetto straordinario sui due fattori storici sopracitati e sviluppano le abilità di relazioni sufficienti per essere felici.
Come funziona lo studio delle abilità?
Lo studio delle abilità nell’educazione comporta una conoscenza teorica dell’abilità. Essa viene presentata dall’insegnante in una lezione frontale. Segue una pratica con i manuali di lavoro e i laboratori che addestrano maggiormente l’abilità e infine una progettazione: come elevare la qualità della propria vita con l’abilità in questione. Le unità di studio avvengono nei due giorno del fine settimana per quattro fine settimana in un anno scolastico e un campus estivo. Il College ha sede in Borgo Podresca.
Le abilità umane nell’educazione sono universali e trasversali. Servono per tutte le età e in tutte le circostanze. Le abilità umane non si prestano ad essere ideologizzate: sono di tutti e non sono esclusive di nessuno. Le abilità conducono ad una espressione di profonda umanità, affinità ed empatia fondamenta di autentica democrazia sociale e soprattutto le abilità sono la base della meritocrazia. Le abilità umane nell’educazione giocano un ruolo decisivo nel rendere la scuola nozionistica una scuola completa capace di portare gli studenti al successo del loro pieno potenziale. La scuola nozionistica funziona molto bene ma a mio avviso gli studenti che risalgono la verticale scolastica hanno urgenza di essere accompagnati nello sviluppo della loro personalità con le abilità personali. Le persone curiose e interessate spesso mi chiedono. “ ma che cosa sono le abilità della persona?”
Un esempio tra le numerose abilità è quella di originare e mantenere l’attenzione su un oggetto d’interesse. Se parlate con gli insegnanti delle elementari e non solo scoprirete che è ciò di cui si lamentano più spesso. Intensità durata e purezza dell’attenzione è fondamentale per la comprensione della vita e per il tipo di risposta che le daremo. Una ricerca europea indica i tempi medi di qualità di relazione che un bambino riceve durante una giornata tipo: 15-20 minuti da mamma e 5-10 minuti da papà. Qualità della relazione significa qualità intensità e durata dell’attenzione con lo scopo di entrare in contatto e di comprendere, il tutto impregnato con l’atteggiamento di accettare i contenuti che emergono. La qualità dell’attenzione come base della qualità della relazione è una strategia straordinaria dalle grandi implicazioni. Ad esempio la ragione di molta sofferenza infantile e giovanile è riconducibile alla solitudine. Solitudine che non significa mancanza di persone con cui interagire. Ma ad una mancanza di attenzione attiva con le altre persone. E, se vogliamo dire la verità fino in fondo, la solitudine non si origina dal fatto di non ricevere attenzione di qualità ma di non saperla originare e dare in una relazione. Paradossalmete, chi riceve attenzione, ma non è abile a darla, sperimenta una solitudine maggiore di chi sa darla, ma non la riceve dagli altri.
Un’atra abilità cruciale è la gestione degli errori. Tutti sbagliano e non si può evitare di sbagliare, tuttavia se l’errore non viene gestito correttamente non solo viene reiterato ma la persona diventa sbagliata e ahimè rimane questa identità anche quando apprende come non sbagliare più. Labilità dell’attenzione e di gestire gli errori sono fondamentali per ottenere buoni risultati scolastici e non solo. Queste abilità per quanto siano doti naturali e innate possono essere notevolmente sviluppate. L’attenzione è alla base di ogni processo cognitivo che prima di essere integrato spesso e volentieri incontrerà il fallimento. Senza attenzione o con una attenzione disturbata niente può essere appreso e ricordato. Attenzione e risultato sono più che correlati, sono direttamente proporzionali. Senza la gestione corretta dell’errore è impossibile arrivare al successo.
Questa ricerca è in parte pubblicata con 33 libri e circa 500 manuali di lavoro. I manuali accompagnano gli studenti nella loro formazione. Per chi desidera approfondire ha la possibilità di informarsi in modo esauriente, c’è molto materiale dedicato anche sul sito dedicato: https://centrostudipodresca.it/
Oltre a leggere e informarsi, ci sono i progetti applicati. In primis “La Scuola delle Abilità”, Il progetti regionali Chimica di crescita , Le Sfide dell’adolescenza, Costruiamo relazioni, Abilità personali a scuola…ecc. Ricordiamo che il libro non fa altro che descrive queste esperienze sul campo. Per i genitori o insegnanti che vogliono avvicinarsi al tema “Abilità Personali nell’Educazione” e sono interessati alla Scuola delle Abilità per le loro figlie e figli possono insieme a loro venire ad un saggio della Scuola delle Abilità. Siete tutti invitati al Podresca College.
Ecco il percorso che gli studenti fanno a partire dal primo anno:
Primo anno esplora le Abilità per imparare
1 L’identità dello studente.
2 Ordinare la vita
3 Il ciclo della comunicazione
4 I principi della comunicazione
5 Programmare il tempo
6 L’Amicizia
7 Dare e ricevere
8 Imparare dai risultati
Le abilità del secondo anno sono:Le abilità per esprimersi
1La comprensione
2 L’arte di Imparare
3 Esprimere le emozioni
4 La volontà
5 La felicità
6L’abilità di accettare
7 La scoperta
8 La stima
Terzo anno Le abilità per ottenere risultati
Quarto anno Le abilità per il successo personale
Quinto anno Le abilità per ordinare la vita
Il programma prosegue fino alla conclusione della scuola secondaria di secondo grado.
Le ragioni per introdurre le abilità personali nell’educazione sono abbondantemente giustificate, da tutti i punti di vista: Scientifico, umano, strategico, sociale…ecc. Gli strumenti a disposizione sono altamente efficaci e finemente strutturati. La Scuola delle Abilità viene tenuta regolarmente nel Podresca College in Borgo Podresca di Prepotto e in diverse città e regioni Italiane. Mi auguro presto anche all’estero.
Ora lo strumento è completo e può essere disseminato e diventare utile alla cittadinanza interessata. Concludo con un sogno, una aspirazione o visione di un futuro migliore in cui le abilità della persona diventano materia scolastica. Con una maggiore consapevolezza, una crescente abilità di relazione e innumerevoli abilità per ottenere risultati che accompagnano l’apprendimento delle materie nozionistiche possiamo dare un contributo alla formazione di una bella persona capace di originare, esprimere e realizzare la propria vita.